Lo so la cosa è grossa! …siete pronti ?

Perché diciamo che Cucina Sostenibile, la cucina MarcaClacSistema che presenteremo il 4 dicembre all’ARTIGIANO IN FIERA, nella sezione ECOABITARE, rappresenta una vera rivoluzione?

Mentre Susanna si sta occupando meticolosamente della finitura delle “Leggere” dello studio di Federico, e, devo ammetterlo, sotto sue pressioni, cercherò di spiegarvelo.

Lo so che una affermazione di questo genere è piuttosto forte e può sembrare perfino  presuntuosa, ma parlare di novità, di innovazione, incrementale o meno è certamente molto riduttivo. Forse si potrebbe chiamare “innovazione radicale”, ma alla fine mi pare, non faccia alcuna differenza.

Ora illustrerò punto dopo punto le ragioni per le quali l’abbiamo definita tale, considerando e seguendo tre aspetti fondamentali:

· quello costruttivo,

· quello funzionale

· e per finire, anche se forse oggi è il più importane, quello legato all’ ecosostenibilità.

Come ultima considerazione vorrei anticipare un altro aspetto, che meritando un’ approfondimento a sé stante, tratterò a parte in un prossimo post, fornendo dati numerici:

· la comparazione, cioè la messa a confronto di una cucina “tradizionale” con “Cucina Sostenibile”.

ASPETTO COSTRUTTIVO:

1. “Cucina Sostenibile”, realizzata col sistema costruttivo continuo MarcaClac, come per ogni altra applicazione del sistema, non è costituita da moduli, ma da modulati. Ciò consente di non avere, sui tre assi cartesiani, alcun vincolo dimensionale, se non quello inevitabilmente dettato dagli ingombri degli elettrodomestici. Inoltre, anche qui come sempre, la semplice lavorazione e costruzione degli scheletri MarcaClac permette di realizzare rapidamente una cucina veramente su misura.

2. Le simmetriche dimensioni e geometrie dei profili in alluminio estruso (PSE1-PSE3), saldamente ancorati tra loro per mezzo dell’elemento di giunzione (EG), sono in grado di accogliere tutti quei componenti funzionali (guide per cassetti e cassettoni, cerniere, ecc.) solidamente bloccati ad essi tramite semplici viti e dadi in commercio. Conferendo ad ogni elemento a loro ancorato una condizione di lavoro ottimale e di grande stabilità e durata.

3. La suddetta geometria del profilo (PSE1) permette i più svariati ancoraggi su tutti e quattro i lati dello stesso, evitando la duplicazione di superfici di fissaggio. Qualche esempio concreto: l’installazione di staffe reggimensola, di piastre per l’aggancio dei pensili, delle basi e delle colonne, di profili ad elle per l’ancoraggio a soffitto, ecc.

4. Massimizzando l’utilizzo dello scheletro autoportante MarcaClacSistema, abbiamo ritenuto superfluo l’impiego della maggior parte dei pannelli, soprattutto strutturali, che compongono una cucina tradizionale. Infatti lo scheletro di “Cucina Sostenibile”, già di per sè solidamente strutturale, suggerisce, con opportune applicazioni, di utilizzare come elemento contenivo, pareti e soffitti già esistenti, i quali possono svolgere egregiamente questo ruolo. Non trascuriamo il fatto che l’impiantistica in una cucina, talvolta, ha bisogno di interventi di manutenzione, e pareti, pavimento e soffitto agevolmente visibili e raggiungibili facilitano notevolmente il rilevamento di eventuali guasti o anomalie e la loro risoluzione.

5. Le caratteristiche costruttive di “Cucina Sostenibile” connnesse a risparmio di materiali, di energia, di logistica, ecc.,saranno affrontate nell’aspetto che riguarda l’ecosostenibilità.

ASPETTO FUNZIONALE:

1. “Cucina Sostenibile”, grazie al sue particolarità costruttive, anche in presenza di sempre più ristretti spazi abitativi, del vano cucina nello specifico,  ma come in ogni altra applicazione della tecnoplogia degli scheletri marcaclacsistema, è in grado di offrire ai suoi utilizzatori/trici degli spazi di stoccaggio prima inimmaginabili. Per questo la definiamo una cucina ad altissima capacità.

2. “Cucina Sostenibile” è, forse, la prima cucina al mondo appesa a soffitto. Scherzando io dico: impiccata. Ciò consente, sia di ricavare un maggior spazio di stoccaggio (i pensili hanno la stessa profondità delle basi), sia un’installazione senza piedini nè zoccoli. In questo modo igiene e pulizia sono garantite da una pratica e comoda rimozione quotidiana di sporco, che nelle soluzioni tradizionali, per esempio con zoccoli asportabili, si accumula lì sotto nel tempo. L’altezza da pavimento è variabile a piacimento e soprattutto in funzione della profondità delle basi e delle colonne (anch’esse impiccate). Naturalmente è anche possibile ancorare lo scheletro e quindi la cucina, come tradizionalmente si fa, alle pareti.

3. “Cucina Sostenibile” può essere realizzata con una profondità fino ad ora impensabile. E’ vero esistono cucine con tops fino a cm. 80 di profondità, ma aimè, se si osservano le basi sottostanti si scoprirà  che buona parte dello spazio di stoccaggio rimane inutilizzato. Nel migliore dei casi sono dotate di cassetti e cassettoni da cm. 55. “TAPS”, in questo caso può essere dotata dei suddetti con profondità cm. 75. Inoltre, come al punto 2 osservato, i pensili hanno la stessa profondità e per finire possono essere dotati, almeno nel punto più basso, di pratici cestelli estraibili.

4. “Cucina Sostenibile” è equipaggiata di un banco di lavoro mobile e attrezzato, che scorre perpendicolarmente lungo tutta la sua lunghezza. Ideato come una estensione mobile di servizio al piano di lavoro (lavaggio e cottura), svolge molte funzioni: piano tagliere, impastatoio, servizio al tavolo o semplicemente come ulteriore piano di appoggio. Il banco che può essere bloccato nella  posizione desiderata, è dotato di attrezzature per inserimento di strumenti e accessori di uso quotidiano.

5. Tops, basi, pensili e colonne di “Cucina Sostenibile” sono realizzati e millimetricamete installati in verticale e orizzontale, alla misura ideale del suo utilizzatore-trice, ottenendo così un coefficente ergonomico straordinario.

6. Tutte le attrezzature di “Cucina Sostenibile” sono posizionabili millimetricamente in verticale ( senza distanze predefinite o passi), grazie al sistema costruttivo continuo di MarcaClac.

7. Tutti i cassetti e cassettoni di “Cucina Sostenibile” scorrono su guide a sfere di grande portata, ad estrazione totale, di facile sgancio e asportazione tramite un visibile clip, con ammortizzatore in chiusura. Inoltre, privilegiando praticità e funzionalità, la scelta di questa soluzione, consente di usufruire di almeno un 10% di spazio in più, lasciando però le guide visibili in apertura.

8. Tutti i cestelli estraibili di pensili, dispense e colonne di “Cucina Sostenibile” scorrono sulle medesime guide dei cassetti, senza però ammortizzatore in chiusura.

9. Le cerniere delle antine di “Cucina Sostenibile”, spesso, sono in numero maggiore rispetto a quanto consigliato dal produttore. Sono posizionate in punti ottimali per ostacolare il meno possibile le attrezzature dell’intera cucina e praticamente quasi tutte con apertura a 170° per agevolare l’accesso ai vani retrostanti. L’apertura delle antine a 170° quando si trovano in prossimità delle pareti, prevede l’installazione contraria a quella tradizionale, evitando così spiacevoli danneggiamenti ad antine, maniglie e pareti stesse.

10. L’attrezzatura sotto pensili di “Cucina Sostenibile” , realizzata interamente in accio inox, offre grande praticità e maneggevolezza. Dotata di vassoi, scolapiatti, bacinelle, tutti comodamente accessibili, asportabili e lavabili in lavastoviglie. La stessa cappa che illustreremo nell’aspetto successivo, e provvista di griglie a labirinto, anch’esse facilmente asportabili e lavabili in lavastoviglie.

Prima di affrontare l’aspetto ecosostenibile vorrei fare una breve premessa, anche se ci sarebbero un’infinità di cose da dire.

Innanzitutto confesso che la nostra sensibilità riguardo a questo tema è piuttosto recente (5 o 6 anni). In questo periodo è andata sempre più consolidandosi, grazie anche a letture ed informazioni avidamente e curiosamente raccolte. Otto anni fa, quando ho cominciato a lavorare al progetto MarcaClacSistema, francamente non immaginavo tutto ciò che ora invece rappresenta sotto il profilo ecologico. E’ vero che, consapevolmente, uno degli obbiettivi che mi ponevo era quello di semplificare e ottimizzare significativamente tutte le procedure di lavorazione stoccaggio e trasporto. Ed ero certo che, quanto raggiunto avrebbe conseguentemente portato a un grande risparmio di energie non solo fisiche, ma l’aver superato costruttivamente, e soprattutto mentalmente, il concetto e il limite di MODULO, ha liberato, a cascata, una serie di vantaggi ad esso connessi, che solo lentamente e progressivamente sono stati maturati.

Ma vedo che sto uscendo dal seminato, la premessa breve sta diventando ……. e allora affrontiamo sinteticamente l’ultimo aspetto.

ASPETTO ECOSOSTENIBILE:

1. “Cucina Sostenibile” , “UNICOsenza“, “Leggera”, e c.: tutti i nostri mobili, realizzati con MarcaClacSistema, cioè tramite solida e leggera struttura autoportante in alluminio , quelli che noi chiamiamo scheletri, non solo sono RICICLABILI, ma, cerchiamo insieme di afferrare il concetto anche se so non essere di immediata assimilazione, sono RIUTILIZZABILI, ad Omnia Secula Seculorum. E vorrei inoltre, a questo proposito, segnalare che l’alluminio è il terzo elemento più diffuso sul nostro pianeta, dopo ossigeno e silicio.

2. “Cucina Sostenibile” , usufruendo di pareti e soffitto del locale cucina con funzione contenitiva, prevede una grande riduzione di impiego di pannelli in legno, oltre il 60% in confronto a una cucina “tradizionale” con la stessa capienza. (Saremo certamente più precisi nella comparazione citata all’inizio e promessa)

3. “Cucina Sostenibile” , parliamo dell’abito. Come lo scheletro, è naturalmente e rigorosamente confezionato SU MISURA. L’abito che noi suggeriamo è ricavato da un pannello a 3 strati in abete nordico proveniente da foreste certificate ad incollaggio vinilico (no toxic), ma soprattutto in Classe “FF”, FORMALDHEYDE-FREE. Oppure da un pannello sempre in abete, Finger Joint, ma questa volta, della Val di Fiemme. Colla, sempre bianca, Classe “FF”.

4. L’impiego suggerito, attentamente selezionato, dei suddetti pannelli per l’abito di “Cucina Sostenibile” , come per ogni altra nostra realizzazione, ci ha spronato ad usare per la finitura dei nostri manufatti, VERNICI E SOLVENTI COMPOSTI ESCLUSIVAMENTE DEA SOSTANZE NATURALI.

5. Consapevoli dell’insidioso e dannoso inquinamento in-door, non potevamo trascurare questa questione anche in cucina, pensando soprattutto per chi ne è più direttamente esposto, vale a dire il cuoco/a. Infatti l’angolo più inquinante di una cucina è appunto accanto ai fornelli. Il gas, bruciando, genera ossido di azoto, ossido di carbonio e, se il metano non è proprio pulito, perfino formaldeide. Così abbiamo equipaggiato “Cucina Sostenibile” con una cappa quasi industriale, di quelle che ci sono nei ristoranti e nelle grandi cucine industriali per intenderci. Filtri a labirinto, estrattore remoto di grande portata, installato sul tetto, azzerando o quasi il fastidioso rumore generato da cappe di cucina “tradizionali”

6. Quanto sopra segnalato nei punti 1. e 2. del presente aspetto, ci induce alla conclusione che la drastica riduzione nei luoghi di produzione di macchinari, lavorazioni varie, e spostamenti, il miglioramento nello stoccaggio, logistica, trasporto, ecc. e non ultimo, dell’impiego della nostra umana fatica, non può che portare ad un enorme risparmio energetico con la conseguente e drastica ricaduta sulla diminuzione delle famose emissioni di CO2 di cui tanto oggi si parla.

Per concludere vorrei citare la riflessione di un autore che amo molto: Jared Diamond. Uno scienziato onesto che non si dichiara ambientalista, ma semplicemente uno studioso molto curioso, che ha già pubblicato alcuni libri su queste tematiche. In un suo libro racconta come gli umani si siano estinti sull’isola di Pasqua, si, proprio quella dei testoni, i Moai. Ebbene, ecco la riflessione sulla quale vi lascio: durante una lezione su questo argomento, un suo studente gli ha chiesto:

“Chissà cosa hanno pensato gli ultimi abitanti dell’isola, quando per trasportare al committente l’ultimo Moai, hanno abbattuto l’ultimo albero?

Sergio Cattaneo, MarcaClacSistema